Giornalista e scrittrice italiana. Dopo la laurea in Lettere, esordě
come giornalista nel 1939 sul quotidiano milanese "L'Ambrosiano".
Persuasa di poter cambiare le cose
con il suo lavoro, assecondando una regola morale che lei stessa si era imposta, e
convinta che il potere della denuncia fosse
l'esclusiva missione di una giornalista, nel dopoguerra la
C. mostrò un'inusuale
intransigenza nel passare al vaglio fatti, avvenimenti e persone. La sua carriera
fu un crescendo, che culminò nella collaborazione a rotocalchi notissimi,
quali l'"Europeo", l'"Espresso" (dove tenne la celebre rubrica
Il lato debole,
in cui fu mirabile fustigatrice della mondanità) e "Panorama". Dalla seconda
metà degli anni Sessanta descrisse in pungenti articoli i fatti
e i personaggi della vita politica e sociale italiana. Da questa intensa e lunga
attività nacquero numerosi libri di costume e di critica delle consuetudini
italiane:
La voce dei padroni (1962),
Signore e signori (1966),
Il lato
debole. Diario italiano 1956-1962 (1977),
Casa nostra. Viaggio nei misteri
d'Italia (1983),
Vicino e distante (1984),
De gustibus (1986),
Il lato forte e il lato debole (1992). Negli anni Settanta
fu protagonista di inchieste destinate a fare molto rumore, fra cui
quella sulla morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli (
Pinelli: una finestra sulla
strage, 1971) e quella sul presidente della Repubblica Giovanni Leone (
Giovanni
Leone. La carriera di un presidente, 1978). Quest'ultimo pamphlet provocò le
dimissioni del capo dello Stato, ma costò alla scrittrice e alla sua casa editrice
la condanna per diffamazione e il ritiro del libro. Nel 1980 uscì la sua
autobiografia
Il mondo di Camilla, una sorta di lunga intervista scritta con Grazia
Cherchi. Nel 2002 venne pubblicata postuma la raccolta di articoli e inchieste
Quando si ha ragione (Milano 1911-1997).